Un giovanissimo viandante in un cammino pieno di sorprese, passioni e tradimenti, dolcezza e violenza. È il Gesù di Calaciura. Strutturato quasi come un feuilleton o una serie televisiva, punteggiato di colpi di scena, innervato da una tensione costante, nel suo nuovo romanzo l’autore reinventa una delle storie più grandi mai raccontate.
Un irrequieto adolescente fugge dalla madre, dagli obblighi quotidiani, dal villaggio povero e opprimente, e si mette alla ricerca del padre. In realtà insegue il suo passato, la comprensione del mistero della sua nascita, degli enigmi della sua infanzia, perché la madre è silente, forse non ricorda, o forse non vuole parlare. Solo il padre potrebbe fare il miracolo di restituirgli la memoria. Ma il padre non c’è più, ha abbandonato la famiglia.
Il nome di quel ragazzo è Gesù, Maria e Giuseppe i genitori, Nazaret e la Galilea lo spazio delle sue avventure, del suo bisogno di amore, del dolore e della timidezza che sempre lo accompagnano. E il Gesù di Calaciura è un giovanissimo viandante in un cammino pieno di sorprese, passioni e tradimenti, dolcezza e violenza. Attorno a lui uomini e donne che sono figli di una terra con leggi spietate, il feroce dominio romano con la sua inarrivabile macchina bellica e governati va, l’autorità religiosa e morale dei sacerdoti, l’arroganza e lo sfarzo dei ricchi, la brutalità di chi si pone al di fuori della società e depreda i più deboli, la disperazione di chi non trova nemmeno un’oliva per nutrirsi o una pozza per dissetarsi. È un tempo inquieto, stravolto da cambiamenti profondi, il nuovo e il vecchio, l’antico e il moderno collidono e si sgretolano, nessuno più di un ragazzo tormentato dal desiderio e dall’ansia del futuro è capace di avvertire il battito sotterraneo di una rivoluzione in arrivo. Di cui, senza davvero volerlo, sarà protagonista.
Punteggiato di colpi di scena, innervato da una tensione costante, il romanzo di Calaciura racchiude in sé l’impeto dell’avventura e dell’epica, l’intrigo familiare, la paranoia del sospetto, la tensione del mistero irrisolvibile. Vi si ritrovano molti dei suoi temi: l’infanzia e la difficoltà di crescere, l’innocenza delle creature più fragili, la miseria morale degli adulti, l’irruenza dell’eros. Ma qui si radicalizzano, fino al punto di contaminare e reinventare una delle storie più grandi mai raccontate.
Giosuè Calaciura è nato a Palermo nel 1960.
È scrittore e giornalista. Nel 1998 ha pubblicato il suo primo romanzo Malacarne (Baldini & Castoldi, riedito nel 2022 da Sellerio), seguito da Sgobbo (Baldini & Castoldi Dalai, 2002, Premio Selezione Campiello 2002), La figlia perduta. La favola dello Slum (Bompiani, 2005), Urbi et Orbi (Baldini & Castoldi Dalai, 2006), l’antologia di racconti Bambini e altri animali (Sellerio, 2013), Pantelleria (Laterza, 2016), Borgo Vecchio (Sellerio, 2017) Premio Marco Polo Venise 2019 per il miglior romanzo italiano tradotto in Francia e Prix Mediterranée 2020, Il tram di Natale (Sellerio, 2018) Premio Presidi del Libro «Alessandro Leogrande» 2019, Io sono Gesù (Sellerio, 2021) Premio Alvaro Bigiaretti 2022. Il suo ultimo romanzo è Una notte (Sellerio, 2022).
È autore di radiodrammi e della trasmissione Fahrenheit di Rai Radiotre. Collabora con riviste e giornali.