Beato lui

È impossibile scrivere la parola fine al romanzo di Berlusconi. Non è scandito da capitoli o da vicende che seguano una logica temporale, i personaggi appaiono elusivi, i periodi sono pieni di incisi e subordinate, le note a margine in continua evoluzione. Il lavoro di un editor ne uscirebbe sconfitto.
La storia di Arcisilvio è piuttosto un affastellarsi di scene, di performance, di brevi novelle dove è possibile affermare una verità e il suo contrario.
Pietrangelo Buttafuoco, uomo di teatro, sa disvelare tutti i ruoli di Silvio: drammaturgo, scenografo, suggeritore, datore luci, interprete e regista. Il sipario non scende mai, il protagonista continua e continuerà per sempre a calcare il palcoscenico perché ogni sua asse l’ha immaginata, costruita e levigata lui.
Buttafuoco si trova quindi, da grande capocomico qual è, a raccontare la commedia del Cavaliere, la cui unicità coincide con l’Italia stessa. Ogni giorno è il giorno giusto per far uscire questo libro ma ogni giorno il testo è da rimettere a posto, e dunque non esiste altro criterio che quello dell’arte, dell’improvvisazione teatrale, e giammai del giornalismo, per poter ricostruire la macchina scenica e raccontare la straordinaria epopea del Cavaliere.
Tutti i generi gli si addicono, tutti i generi sono limitanti. Da Totò contro Maciste all’Armata Brancaleone, dall’Elisir d’amore al Riccardo III di Shakespeare, da Molière a Goldoni.
Pietrangelo Buttafuoco, grande acrobata della parola e cultore della mistica, e quindi dell’invisibile, identifica e ricuce le pezze d’appoggio, individua e unisce nuovi puntini che ritraggono il personaggio più contemporaneo della contemporaneità, colui che come Mary Quant inventò la minigonna e cambiò per sempre i tempi. Facciamocene una ragione.


Pietrangelo Buttafuoco è nato a Catania nel 1963 e vive a Roma. È giornalista e scrittore.
Ha pubblicato Le uova del drago (Mondadori, 2005, finalista al Premio Campiello 2006, riedito da La Nave di Teseo, 2016), L’ultima del diavolo (Mondadori, 2008), Il Lupo e la Luna (Bompiani, 2011), Il dolore pazzo dell’amore (Bompiani, 2013), I cinque funerali della signora Goring (Mondadori, 2014), La notte tu mi fai impazzire (Skira, 2016), I baci sono definitivi (La Nave di Teseo, 2017), Sotto il suo passo nascono i fiori (con Francesca Bocca-Aldaqre, La nave di Teseo, 2019), Salvini e/o Mussolini (PaperFIRST, 2020).
Tra i saggi, ha pubblicato Fogli consanguinei (Edizioni Ar, 2003), Cabaret Voltaire (Bompiani, 2008), Buttanissima Sicilia (Bompiani, 2014), Il Feroce Saracino (Bompiani, 2015), Strabuttanissima Sicilia (La Nave di Teseo, 2017); insieme a Carmelo Abbate Armatevi e Morite (Sperling & Kupfer, 2017).
In occasione dei settant’anni di vita della casa editrice Longanesi, ha curato, nel 2016, Il mio Leo Longanesi, un’antologia di aforismi, epigrammi e racconti.
Nel 2018 ha scritto la prefazione de La repubblica dei vinti. Storie di italiani a Salò di Sergio Tau (Marsilio, 2018).

È autore di spettacoli teatrali tra cui: Strabuttanissima Sicilia con Salvo Piparo e Il Dolore Pazzo dell’Amore con Mario Incudine.
Scrive per Il Quotidiano del Sud.
Il suo ultimo romanzo si intitola Sono cose che passano ed è stato pubblicato nel 2021 (La nave di Teseo).
Nel 2023 ha pubblicato con Longanesi Beato lui. Panegirico dell’arcitaliano Silvio Berlusconi.

Il 26 ottobre 2023 viene designato presidente della Fondazione La Biennale di Venezia.

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