Paulina Spiechowicz è nata a Cracovia nel 1983. Trasferitasi in Italia da bambina, ha studiato editoria e giornalismo a Roma, dove vive. Su Nazione Indiana, Satisfiction, Patria letteratura sono apparsi dei suoi racconti. Ha scritto per il teatro, suoi testi sono andati in scena a Parigi, e poesia – Studi sulla notte, Ensemble 2012.
Nel 2025 esce per Nutrimenti il suo esordio in narrativa, Mentre tutto brucia, vincitore del premio Clara Sereni 2023 per il romanzo inedito.
Un’estate che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, una storia di formazione lucida e a tratti spietata, un esordio che ricorda Pasolini e Nicolas Mathieu. Premio Clara Sereni 2023 per i romanzi inediti.
Ostia, estate anni Novanta. Kamil e Beatrice, sedici e diciassette anni, tornano in Italia dalla madre dopo un anno in Polonia dal padre. Kamil ha sentito la mancanza di Roma, soprattutto degli amici e della madre, Viola. Donna volubile, inquieta: mesi prima ha tentato il suicidio ma pare pronta a riprendersi. A Beatrice non è mancato nulla dell’Italia. Ma l’adolescenza è un’età che riserva tante sorprese – amori, amicizie, rabbie – e tutto sta per cambiare. Kamil si rifugia nel branco, costretto a celare le fragilità e mostrare solo i muscoli. Beatrice s’innamora per la prima volta, accecata dalla passione per Nico. Odiato da Kamil, ex detenuto per spaccio, Nico sente che il destino che gli hanno cucito sopra – droga, furti, violenza – gli va stretto e vuol essere migliore per Beatrice. Giungere in Italia da esiliati politici, passare l’infanzia in campo profughi, essere lo straniero. Spiechowicz ne ha fatto esperienza, ma in Mentre tutto brucia sono punti di partenza. Con stile misurato, l’autrice allarga il campo d’indagine alla ricerca di sé stessi e al desiderio, che in adolescenza esplodono, ai rapporti famigliari e ai primi
amori. L’estate di Kamil, Beatrice, Nico racconta un percorso di deformazione traverso cui riescono a consolidarsi come adulti. Mentre tutto brucia è un esordio che, con grande onestà, si fa carico della rabbia di una generazione.