Giulio Cavalli

Giulio Cavalli è nato a Milano il 26 giugno 1977.
È scrittore, giornalista, attore e drammaturgo. Scrive per Left, Fanpage, L’Espresso, Tpi, Il Riformista. Nel 2007 esce il suo primo romanzo Linate 8 ottobre 2001: la strage (Macerata, Edizioni XII, 2007). Ha poi pubblicato La politica? Diciamocelo tra di noi… (Eric Cò), Che cosa voterò da grande? La mia prima lezione di democrazia e diritto di voto, ovvero I come e i perché di una scelta che potrebbe anche (non) cambiarmi la vita (Genova, Italian University Press), Nomi, cognomi e infami (Milano, Edizioni Ambiente, 2010), L’innocenza di Giulio: Andreotti e la mafia (Milano, Chiarelettere, 2012), Bambini a dondolo, Favole nere sul turismo sessuale su minori (Roma, Narcissus.me, 2014), Corro perché scivolo, Racconto su Dorando Pietri (Roma, Narcissus.me, 2014), Mio padre in una scatola da scarpe (Milano, Rizzoli, 2015). Con Fandango Libri ha pubblicato Santamamma (2017), Carnaio (2018), Disperanza (2020) e Nuovissimo Testamento (2021). Con Carnaio nel 2019 ha vinto il Premio Selezione Campiello – Giuria dei Letterati ed è stato finalista al Premio Napoli, il romanzo è in corso di pubblicazione in quattro paesi.

Il suo ultimo libro è I mangiafemmine (Fandango Libri 2023).


I mangiafemmine

A un passo dalle elezioni, la placida vittoria di Valerio Corti – uomo forte dei Conservatori – è minata da una vera e propria epidemia di donne, di donne ammazzate a casa, dai mariti, dagli amanti, dagli ex fidanzati, donne fatte a pezzi da compagni devoti.
Ma il candidato premier non intende occuparsene, perché le donne sono sempre morte, perché le donne per bene, normali, le madri di famiglia, le fidanzate discrete non corrono rischi.
Oltre ogni strategia politica però pare che la strada della sua incoronazione a presidente del consiglio sia lastricata di sangue, con l’opinione pubblica che chiede conto e le poche voci delle attiviste che gridano al massacro.
Ma c’è davvero un’epidemia di donne? C’è davvero un problema? E che cosa succede quando la politica, un’intera classe politica, uno Stato, il problema non sono in grado di risolverlo?
Con I mangiafemmine Giulio Cavalli firma la sua opera più radicale e provocatoria, con lo stile riconoscibile di un narratore raffinato che non ha paura di raccontare un mondo che già c’è.

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